Alla costruzione del nuovo Tribunale di Gorizia, con carcere annesso come prevedevano allora gli asburgici protocolli organizzativi, venne chiamato Joseph Wujtechowsky, polacco e ingegnere governativo, che tra il 1899 e il 1902 realizzo sul sedime della demolita vecchia Dogana questa "opera pubblica promossa dal Ministero di Giustizia viennese e costruita secondo un disegno standardizzato e ripetuto, a seconda dei bisogni, in minore o maggiore proporzione in altre capitali provinciali della scomparsa monarchia austriaca. E' una mole anodina ed eclettica che rispecchia l'edilizia burocratica dell'ex monarchia degli Asburgo" (Carlo Luigi Bozzi, "Gorizia e la Provincia Isontina", 1965).
Realizzato dall'ingegnere polacco Joseph Wujtechonsky tra il 1909 e il 1902, il Palazzo di Giustizia si dipana disteso tra due ali che si incontrano in modo curvilineo all'incrocio tra le vie Sauro e Filzi, dove si innalza la cupola angolare. Durante la Prima guerra mondiale fu sede del Comando militare austriaco. Nell'immagine, sull'ala lungo la via Filzi, truppe italiane stazionano dopo la conquista della citta, nell'agosto del 1916.
Erano scarse le automobili negli anni Trenta, tanto da permettere un duplice filare d'alberature ad incorniciare l'ingresso principale del Palazzo di Giustizia sulla via Sauro. A sinistra dell'immagine, all'angolo con la via XXIV Maggio, la casa Del Pin caratterizzata da sobrietà decorativa ravvivata dal gioco cromatico tra il rosso dei mattoni a vista e l'ocra delle facciate, costruita dall'architetto Silvano Barich - Baresi (1884 -1958), molto attivo a Gorizia nella prima metà del Novecento.