L’edificio riveste un importante valore culturale anche per il ruolo che svolse nella vicenda del filosofo Carlo Michelstaedter, che qui, negli spazi della soffitta, era solito ritrovarsi con gli amici Nino Paternolli ed Enrico Mreule, suoi inseparabili compagni di studio, di avventure e riflessioni, oltre che protagonisti de Il dialogo della salute, scritto nelle sue ultime settimane di vita. Proprio in questa soffitta, inoltre, Carlo si dedicò alla stesura della sua tesi di laurea La persuasione e la rettorica.
L’intero palazzo è tutt’ora in vendita e non è mai stato interamente ristrutturato, se non per riparare la grande voragine sulla facciata anteriore provocata durante la Grande Guerra. Recentemente, accanto alla porta che dà sull’ala destra del piano soffitta, è stato ritrovato il disegno di un frate, realizzato quasi sicuramente dallo stesso Michelstaedter, come si può dedurre dal confronto con alcuni dei suoi disegni conservati presso la Biblioteca Statale Isontina.