I Mlinci (pronuncia: mlinzi) simboleggiano un piatto povero caratteristico della cucina balcanica, in particolare di quella croata, serba e slovena. Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 2019 è stata infatti registrata la denominazione Zagorski Mlinci IGP, che è la numero 11 delle IGP della Croazia, nel comparto Food.
Si presentano come una sorta di piadina secca che veniva conservata in scatole chiuse, composta da un sottile strato di pasta cotta con bordi irregolari leggermente bombata e con caratteristiche bolle dovute al rigonfiamento dell’impasto durante la cottura.
In origine erano ottenuti combinando solamente farina di frumento, acqua e sale e cotti sulla piastra caldissima dello spargher (cucina economica a legna) o sopra il pane gli ultimi 5 minuti di cottura. Al giorno d’oggi si è invece fatta strada una seconda scuola di pensiero: all’impasto possono essere inoltre aggiunti anche erbe aromatiche, uova e/o olio per renderlo più gustoso.
Tradizionalmente, questa pietanza veniva accompagnata nei giorni di festa con la “supeta” (sugo) di arrosto caldo di gallina, tacchino, anatra o capra.
Ricetta
Ingredienti:
Preparazione:
Amalgamare gli ingredienti dapprima con una forchetta e poi usando le mani. Impastare per 6-7 minuti, dividere l’impasto in 6, spolverarlo di farina e lasciarlo riposare per un’ora sotto un canovaccio. Stendere la sfoglia ottenuta dello spessore di 1-2 mm, disporre l’impasto su una piastra calda per 3 minuti su ogni lato o in forno preriscaldato a 200° per lo stesso tempo.
Successivamente i mlinci vengono essiccati e conservati fino a 3 mesi. Quando si vuole consumarli, è sufficiente spezzettarli a mano in piccoli rettangoli, metterli in acqua bollente per pochi minuti al fine di reidratarli e quindi sgocciolarli, prima di immergerli nella calda pietanza prescelta.